sabato 31 ottobre 2009

per sdrammatizzare: Carteggio Gossage-Vardebedian

da Rivincite - Woody Allen (2004, Bompiani)

Mio Caro Vardebedian,
sono stato più che dispiaciuto oggi quando guardando fra la posta, ho scoperto che la mia lettera del 16 settembre, contenente la mia ventiduesima mossa (cavallo nella quarta casella di re), mi è stata rispedita non aperta a causa di un piccolo errore di spedizione - più precisamente, l'omissione del tuo nome e del tuo indirizzo (quanto si può essere freudiani?), unito alla dimenticanza del francobollo. Che ultimamente io sia rimasto disorientato dagli equivoci della Borsa non è un segreto, e nonostante in quel suddetto 16 settembre il culmine di una lunga spirale discendente abbia spazzato via la Anti-Materia S.n.c. dal
tabellone una volta per tutte, riducendo di colpo il mio broker alla famiglia delle leguminacee, non offro questo come scusa per la mia negligenza e la mia monumentale inettitudine. Ho toppato. Perdonami. Che tu non abbia notato la mancanza della lettera indica un certo sconcerto da parte tua, che attribuisco allo zelo, ma il cielo sa che tutti facciamo errori. Così è la vita - e gli scacchi.
Orbene, venuto a galla l'errore, segue una semplice rettifica. Se vuoi essere così gentile da trasferire il mio cavallo nella tua quarta casella di re penso che possiamo procedere più accuratamente con la nostra partitella. L'annuncio di scacco matto che hai fatto nella lettera di oggi è, temo, in tutta franchezza, un falso allarme, e se tu riesaminerai la posizione alla luce della scoperta odierna, scoprirai che è il tuo re a essere prossimo allo scacco, esposto ed indifeso, un bersaglio immobile per i miei alfieri predatori. Che ironia, le vicissitudini di una guerra in miniatura! Il fato, nella veste dell'Ufficio Lettere non Reclamate, diviene onnipotente e - voilà - tutto si capovolge. Una volta, ti prego di accettare le mie scuse più sincere per la spiacevole disattenzione, e attendo con ansia la tua prossima mossa.
Accludo la mia quarantacinquesima mossa: il mio cavallo mangia la tua regina.
Sinceramente,
Gossage

Gossage,
ho ricevuto questa mattina la lettera contenente la tua quarantacinquesima mossa (il tuo cavallo mangia la mia regina?), e anche la tua lunga spiegazione circa l'ellissi di metà settembre nella nostra corrispondenza. Fammi capire se ti ho compreso correttamente. Il tuo cavallo, che ho rimosso dalla scacchiera settimane fa, tu adesso sostieni che dovrebbe trovarsi sulla quarta casella di re, stando ad una lettera persa nella posta ventitré mosse fa. Non mi ero accorto di un errore del genere e
ricordo distintamente che hai effettuato una ventiduesima mossa. Che credo fosse la tua torre nella sesta casella della regina, dove è stata in seguito sacrificata in un gambetto dei tuoi che è tragicamente fallito. Attualmente la quarta casella di re è occupata dalla mia torre, e dato che sei senza cavalli, nonostante l'Ufficio lettere non Reclamate, non riesco proprio a capire quale pezzo stia usando per mangiarmi la regina. Quello che credo tu voglia intendere, visto che la maggioranza dei tuoi pezzi è bloccata, è che tu chiedi che il tuo re sia mosso alla quarta casella del mio alfiere (la tua unica possibilità) - un adattamento che mi sono preso la libertà di fare e quindi di fronteggiare con la mossa di oggi, la mia quarantaseiesima, con cui mangio la tua regina e metto il tuo re sotto scacco. Ora la tua lettera diventa più chiara.
Penso che adesso le ultime mosse restanti della partita possano essere giocate facilmente e con rapidità.
In fede,
Vardebedian

Vardebedian,
ho appena finito di leggere la tua ultima lettera, quella contenente una bizzarra quarantaseiesima mossa che riguarda la rimozione della mia regina da una casella in cui non si trova più da undici giorni. Dopo un calcolo paziente, penso di aver capito la causa della tua confusione e del tuo fraintendimento dei fatti. Che la tua torre si trovi nella quarta casella di re è una impossibilità pari a quella di due fiocchi di neve identici: se torni alla nona mossa della partita vedrai chiaramente che la tua torre è stata catturata da tempo. Effettivamente si è trattato di quella stessa temeraria combinazione di sacrificio che ha scosso il tuo centro e ti è costata entrambe le torri. Cosa stanno facendo ora sulla scacchiera? Offro alla tua considerazione che è successo quanto segue: l'intensità degli attacchi e degli scambi turbinosi intorno alla ventiduesima mossa ti hanno lasciato in uno stato di lieve dissociazione, e nella tua ansia di mantenere la posizione a quel punto non hai notato che la mia solita lettera non arrivava e hai invece mosso i tuoi pezzi due volte, assicurandoti un vantaggio piuttosto sleale, non trovi? Quel che è fatto, è fatto e ritornare noiosamente sui nostri passi sarebbe difficile, se non impossibile. Pertanto, mi sembra che il modo migliore per rettificare tutta questa faccenda sia di darmi la possibilità di due mosse consecutive, a questo punto. Quel che è giusto, è giusto. Per prima cosa, allora, mangio il tuo alfiere col mio pedone. Poi, dato che questa mossa lascia scoperta la tua regina, mangio anche lei. Penso che ora possiamo procedere con le ultime mosse senza ostacoli.
Sinceramente
Gossage
P.S. Accludo uno schema che mostra esattamente come si presenta ora la scacchiera, per tua cognizione circa le mosse finali. Come puoi vedere, il tuo re è in trappola, indifeso e da solo al centro. I miei migliori saluti.
G.

Gossage,
ho ricevuto oggi la tua ultima lettera e benché fosse scarsa di coerenza, penso di capire da cosa dipenda il tuo smarrimento. Dallo schema che hai allegato, mi è divenuto evidente che da sei settimane abbiamo giocato due partite di scacchi completamente diverse - io secondo la nostra corrispondenza, tu secondo il mondo come lo vorresti, privo di un qualsiasi razionale sistema ordinativo. La mossa del cavallo che è andata apparentemente perduta nella corrispondenza sarebbe stata impossibile alla ventiduesima mossa, poiché il pezzo stava al bordo dell'ultima colonna, e la mossa che tu descrivi l'avrebbe portato sul tavolino, accanto alla scacchiera. Quanto ad accordarti le due mosse consecutive per compensare quella apparentemente persa nella posta - di sicuro stai scherzando, paparino. Ti concederò la tua prima mossa (puoi prenderti il mio alfiere), ma non la seconda, e poiché adesso è il mio turno, rispondo rimuovendo la tua regina con la mia torre. Il fatto che tu mi dica che non ho torri significa poco in realtà, dato che mi basta una semplice occhiata alla scacchiera per vederle svettare belle e vigorose.
Infine, quello schema che nella tua fantasia dovrebbe rappresentare la scacchiera indica una condotta di gioco scanzonata alla Fratelli Marx e, benché divertente, difficilmente depone a favore della tua assimilazione del Trattato di Scacchi di Nimzowitsch, che hai sottratto dalla biblioteca infilandolo sotto il tuo golf di alpaca lo scorso inverno, perché ti ho visto. Ti suggerisco di studiare lo schema che accludo e di ridisporre la tua scacchiera in modo corrispondente, così da terminare con una certa precisione.
Fiduciosamente,
Vardebedian

Vardebedian,
non volendo protrarre ulteriormente una faccenda già confusa (so che la recente malattia ha lasciato la tua fibra, di solito robusta, piuttosto scombussolata, e ti ha causato una lieve frattura con il mondo reale per come lo conosciamo) colgo questa opportunità per sciogliere il nostro sordido groviglio di circostanze prima che giunga irrevocabilmente a una conclusione kafkiana. Se mi fossi reso conto che non eri abbastanza gentiluomo da concedermi una seconda mossa compensatrice, non avrei permesso al mio pedone di mangiare il tuo alfiere alla mia quarantaseiesima mossa. Secondo il tuo schema, infatti, i due pezzi erano collocati in modo da renderlo impossibile, legati come siamo alle regole stabilite dalla Federazione Scacchistica Mondiale e non dalla Commissione Pugilistica dello Stato di New York.
Senza dubitare che il tuo intento, nel rimuovere la mia regina, fosse costruttivo, obietto che può derivare solo un disastro quando ti arroghi questo potere decisionale arbitrario e cominci a fare il dittatore, mascherando errori tattici con doppiezza ed aggressività - un'abitudine che hai denunciato nei nostri leader mondiali diversi mesi fa nel tuo saggio "De Sade e la non-violenza" Sfortunatamente, dato che il gioco è continuato senza interruzioni, non sono stato in grado di calcolare esattamente in quale casella dovresti rimettere il cavallo sgraffignato e suggerisco di lasciar decidere agli dei, chiudendo gli occhi e buttandolo di nuovo sulla scacchiera e accettando qualsiasi posto in cui cadrà. Ciò dovrebbe aggiungere un elemento di interesse al nostro piccolo incontro. La mia quarantasettesima mossa: la mia torre mangia il tuo cavallo.
Sinceramente
Gossage

Gossage,
quant'era curiosa la tua ultima lettera! Ben concepita, concisa, con tutti gli elementi che sembrano creare quello che in certi gruppi colti passa per effetto comunicativo, eppure permeata da quello che Jean Paul Sartre è così incline a definire "nulla". Si è immediatamente colpiti da un profondo senso di disperazione e balza vivido alla mente il ricordo dei diari a volte lasciati da esploratori spacciati che si sono persi al Polo, o delle lettere dei soldati tedeschi a Stalingrado. E' affascinante come i sensi si disintegrino quando siano messi di fronte ad una occasionale verità traumatica e galoppino all'impazzata, dando corpo a miraggi e costruendo una precaria barriera contro gli assalti di un'esistenza troppo terrificante!
Sia quel che sia, amico mio, ho appena trascorso gran parte della settimana a rendere meno confuso il miasma di scuse lunatiche note come la tua corrispondenza, nel tentativo di aggiustare le cose affinché la nostra partita possa concludersi semplicemente una volta per tutte. La tua regina è andata. Dalle il bacio d'addio. Così pure entrambe le torri.
Scordati anche un alfiere perché te l'ho mangiato. L'altro è così impotente, lontano dall'azione principale della partita che è meglio non ci conti o ti spezzerà il cuore.
Quanto al cavallo che hai lealmente perduto ma rifiuti di cedere, l'ho rimesso nell'unica posizione concepibile in cui possa apparire, concedendoti così il più incredibile paio di inortodossie dall'epoca in cui i Persiani escogitarono questo diversivo. Si trova nella settima casella del mio alfiere e se riesci a tenere insieme le tue labili facoltà mentali quanto basta per valutare la scacchiera, noterai che questo pezzo agognato adesso blocca al tuo re l'unica via di fuga dalla mia soffocante tenaglia. Com'è giusto che il tuo avido complotto torni a mio vantaggio!
Il cavallo, rientrando vigliaccamente in gioco, silura il tuo finale di partita!
La mia mossa è regina nella quinta di cavallo e annuncio il matto in una mossa.
Cordialmente,
Vardebedian

Vardebedian,
ovviamente la continua tensione dovuta alla difesa di una serie di posizioni scacchistiche ottuse e senza speranza ha reso pigro il delicato meccanismo del tuo apparato psichico, rendendo la tua comprensione dei fenomeni esterni un tantino debole. Non mi dai altra alternativa che porre fine alla contesa in modo rapido e misericordioso, rimovendo la pressione prima che ti lasci danneggiato in permanenza.
Cavallo - sì, cavallo! - nella sesta di regina. Scacco.
Gossage

Gossage,
Alfiere nella quinta di regina. Scacco matto.
Mi spiace che la competizione si sia rilevata eccessiva per te, ma se ti è di qualche consolazione, diversi maestri locali di scacchi, dopo aver osservato la mia tecnica, hanno sbiellato. Nel caso tu voglia una rivincita, suggerisco di provare a giocare a Scarabeo, un mio interesse abbastanza recente, in cui probabilmente non riuscirei a cavarmela con facilità.
Vardebedian

Vardebedian,
Torre nell'ottava di cavallo. Scacco matto.
Invece di tormentarti con ulteriori dettagli sul mio matto, poiché credo che tu sia in fondo un buon uomo (un giorno qualche tipo di terapia mi darà ragione), accetto di buon grado il tuo invito a giocare a Scarabeo.
Tira fuori la tua scatola. Dato che a scacchi tenevi i bianchi e quindi hai giocato con il vantaggio della prima mossa (avessi saputo dei tuoi limiti ti avrei controllato di più) tocca a me la prima mossa. Le sette lettere che ho appena pescato sono O, A, E, J, N, R, e Z - un miscuglio niente affatto promettente che dovrebbe garantire, anche al più sospettoso, l'onestà della mia giocata. Per fortuna, comunque, un vasto lessico, unito a una inclinazione per l'esoterismo mi hanno permesso di attribuire un ordine etimologico a quello che, a una persona meno erudita, potrebbe sembrare un guazzabuglio. La mia prima parola è "ZANJERO".
Controlla. Ora disponila, orizzontalmente, con la E nella casella centrale. Conta attentamente, senza dimenticare il doppio punteggio per la parola di apertura e il bonus da 50 punti per il mio utilizzo di tutte e sette le lettere. Il punteggio adesso è 116 a 0.
A te la mossa.
Gossage

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sabato 24 ottobre 2009

20.10.09

APPUNTAMENTO IN SOGNO


Con gli ultimi spiccioli

avevo comperato

un piatto caldo

un limone

una bottiglia di fragolino rosso

un pacchetto di tabacco

un disco

una cartolina illustrata

e una rosa.

.

Tutto era pronto amore mio

e tu non sei venuta

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giovedì 22 ottobre 2009

She Doesn't Exist

Tu sei ancora il sorriso che sapeva quetarmi. Lo so. Bisogna che tu vada. E però non sei sola: quello che fui bambino se ne va via con te. Questo dici pare morire. Ma nei miei occhi che ti cercano ancora hai una parola che rimane a parlarmi
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